Svolta in Slovacchia: il Partito Socialista, contrario alle sanzioni alla Russia e all’invio di armi a Kiev, vince le elezioni

Putin e Robert Fico a Mosca nel 2015

Di Massimiliano Calvo

Il Partito Socialista vince le Elezioni in Slovacchia, Robert Fico sarà il prossimo Presidente incaricato a formare il nuovo governo.
La Slovacchia s’è desta!

La grandine proveniente dalla Slovacchia squarcia l’ovatta stesa sulle menti delle opinioni pubbliche occidentali dai media del mainstream al servizio dell’imperialismo Occidentale.

A 18 mesi dall’inizio delle sanzioni, finalmente, il muro di falsità eretto dall’UE, per giustificare i provvedimenti che stanno distruggendo le economie e lo Stato Sociale dei Paesi dell’Unione Europea, ha ricevuto le prime potenti picconate dalle popolazioni che subiscono la protervia di Von der Leyen e dei coristi di quella stonata sinfonia, autrice delle sanzioni alla Russia e del sostegno senza limiti ai nazisti della giunta di Kiev.

Il risultato delle Elezioni in Slovacchia che ha visto primeggiare il partito Socialista, SMER, del candidato Robert Fico con il 23% dei suffragi, lasciando ad oltre 6 punti i filoimperialisti, sgretola l’immagine di solidità granitica che la propaganda UE ha faticosamente cercato di costruire dall’inizio dell’Operazione Speciale Militare della Russia, iniziata il 24 febbraio 2022 per difendere le popolazioni del Donbass dallo sterminio, per denazificare il territorio ucraino, per smilitarizzarlo, per fare dell’Ucraina un Paese neutrale che non possa ospitare le armi di distruzione di massa dell’imperialismo USA-NATO.

Il significato politico di questa elezione è elevatissimo. Dalla periferia dell’Unione Europea arriva un chiaro messaggio di licenziamento ai burattini di Bruxelles che determinano le scellerate politiche dell’Unione. In questa elezione vince un progetto politico che dichiara apertamente il blocco dell’invio di armi all’Ucraina, l’apertura a nuove formule di riavvicinamento e di apertura agli scambi commerciali e finanziari con la Russia, e soprattutto si impegna con i cittadini slovacchi a fare in modo che la strutturazione dello Stato Sociale e le condizioni reali di vita dei cittadini siano proiettate al livello dignitoso, al quale la popolazione aspira.

Robert Fico, da non confondere con l’ex presidente della Camera dei Deputati italiana convinto filoatlantista ed imperialista, è una figura politica che ha subito in passato tutte le “attenzioni” che il cartello dei media occidentali riserva a che cerca di opporsi al pensiero unico liberista. Nel 1986 è iscritto al Partito Comunista della Cecoslovacchia, negli anni ’90 entra a far parte di SMER e viene eletto in 2 circostanze Premier del governo slovacco. Nel presentare queste elezioni, la stampa occidentale, nello specifico italiana, tra questi anche l’indecente quotidiano anticomunista il Manifesto, lo descriveva come una vera e propria minaccia, si trattava di un ballottaggio su materie di politica internazionale, quali i rapporti interni all’UE, il sostegno alla guerra in Ucraina, l’autorizzazione all’invio di armi alla giunta di Kiev, i futuri rapporti con la Russia, ovvero, o sei filooccidentale o sei filorusso.
Se i giornali liberisti di centrosinistra (ovvero la destra) lo definivano, in senso dispregiativo, Pragmatico e Populista, i media della destra liberista (destra-destra) gli appellavano l’aggettivo di impresentabile filorusso.
Il popolo slovacco lo ha invece scelto sulla base della sua proposta politica: parlava dei problemi reali, quotidiani, che le famiglie devono affrontare ogni mattina e dai quali, in molte circostanze, sono travolti fino all’indigenza.

Alle elezioni ha partecipato circa il 67% degli aventi diritto, ma il consenso di cui godono le politiche proposte dal partito Socialista è molto più ampio nel paese reale. In Slovacchia, come da noi in Italia e nel resto d’Europa, la credibilità delle istituzioni ha raggiunto livelli infimi, e se i media legati al mainstream, nelle previsioni dei sondaggi, davano appaiate le formazioni politiche principali, fino a pochi giorni prima del voto del 30 settembre, la concretezza delle proposte di Fico ha fatto in modo che gli elettori si destassero e permettessero ai Socialisti di essere il partito più votato ed il suo lider indicato quale presidente incaricato.
Ora vedremo come prenderà forma il prossimo governo slovacco. Le pressioni da Bruxelles e del braccio armato dei media liberisti potrebbe rendere complicata la formazione di un esecutivo strutturato per garantire che tutti i punti di programma possano essere attuati e completati.
Vero è che il partito HLAS, del candidato Pellegrini (tutte assonanze italiche…sarà un bene?) con il suo 15%, è molto vicino alle proposte di Fico, e nei numeri parlamentari permetterebbe la formazione del governo socialista.

Resta, comunque, forte il segnale che arriva dalla Slovacchia.
Parlare delle reali condizioni di vita delle persone, capirne le terribili conseguenze nel presente ed il grado di malessere che la popolazione, in Italia, è costretta a sopportare per le scelte guerrafondaie imposte dalle sovrastrutture antidemocratiche che ci governano, non potrà che portare attenzione, presa di coscienza ed eventualmente consenso.
Se saremo in grado di presentare ai cittadini un progetto concreto di alternativa al sistema liberista, che ci sta asfissiando, la gente ci riconoscerà, ci sceglierà, ci seguirà, il cambiamento non solo è possibile, è necessario.
Il compito dei Comunisti, adesso, è quello di organizzare le lotte, di coinvolgere direttamente i lavoratori e gli sfruttati, di sviluppare insieme il percorso per il Rinascimento dell’Italia per un Futuro Condiviso, per la ricostruzione di un forte Partito Comunista in Italia.
Senza i Comunisti non esiste cambiamento reale.
Prendiamo esempio dalla Slovacchia, per poter dire anche noi, l’Italia s’è desta!