Partito Tudeh dell’Iran: “Porre fine al massacro del popolo palestinese e all’occupazione della Palestina”

PFH2838838 Iran: May Day poster with flower and hand, Islamic Republican Party, 1979; (add.info.: The Islamic Republican Party or IRP, was the only-legal political party in Iran, formed in mid-1979 to help the Iranian Revolution and Ayatollah Khomeini establish theocracy in Iran. It was disbanded in May 1987 due to internal conflicts.); Pictures from History; out of copyright

Il sito web del Centro Studi Nazionale “Domenco Losurdo” pubblica questo importante documento del Partito Comunista dell’Iran (Hezb-e-ye Iran, che in persiano significa Partito delle Masse Iraniane) del 15 ottobre 2023, documento che, in un passaggio che pienamente condividiamo e che si discosta da alcune posizioni di una parte della sinistra italiana, significativamente, recita: “Il governo israeliano, con il pretesto della rappresaglia per gli attacchi dei gruppi palestinesi che hanno attaccato diversi punti di confine in Israele il 7 ottobre, ha effettuato un incessante bombardamento e distruzione di Gaza utilizzando aerei, carri armati e navi da guerra. L’offensiva militare israeliana ha ucciso più di 2.500 abitanti di Gaza e lasciato quasi mezzo milione di senzatetto. Il bombardamento di Gaza e l’attacco a più di due milioni di palestinesi che vivono a Gaza, che sono stati circondati da Israele per molti anni e senza vie di fuga e rifugi, è un crimine di guerra secondo il diritto internazionale”

(Fosco Giannini, Coordinatore Gruppo Questioni internazionali e Relazioni internazionali del Centro Studio “Domenico Losurdo”)

Il Partito Tudeh dell’Iran condanna fermamente gli orribili crimini commessi dallo stato razzista di Israele nell’assedio e nel bombardamento di Gaza e nell’uccisione di civili palestinesi!

Nei giorni scorsi, nelle capitali e nelle città grandi e piccole dei quattro angoli del mondo, si sono avute magnifiche dimostrazioni dell’ammirevole solidarietà di milioni di persone con il popolo palestinese, che per più di una settimana nella Striscia di Gaza è stato il bersaglio del fuoco a tutto campo da parte della macchina militare del governo israeliano di estrema destra al potere. In solidarietà con il popolo palestinese, i partecipanti con slogan chiari e decisi come “Porre fine al massacro del popolo palestinese”, “Porre fine all’occupazione della Palestina” e “Porre fine alle uccisioni e alle violenze”, hanno chiesto la fine immediata del blocco criminale israeliano della Striscia di Gaza e il riconoscimento dei diritti fondamentali del popolo palestinese.

Il governo israeliano, con il pretesto della rappresaglia per gli attacchi dei gruppi palestinesi che hanno attaccato diversi punti di confine in Israele il 7 ottobre, ha effettuato un incessante bombardamento e distruzione di Gaza utilizzando aerei, carri armati e navi da guerra. L’offensiva militare israeliana ha ucciso più di 2.500 abitanti di Gaza e lasciato quasi mezzo milione di senzatetto. Il bombardamento di Gaza e l’attacco a più di due milioni di palestinesi che vivono a Gaza, che sono stati circondati da Israele per molti anni e senza vie di fuga e rifugi, è un crimine di guerra secondo il diritto internazionale.

Secondo alcuni rapporti, l’ondata di uccisioni di civili palestinesi è aumentata non solo nella Striscia di Gaza, che è ora sotto completo assedio da parte dell’esercito di occupazione israeliano, ma anche sulla riva occidentale del fiume Giordano. Ogni giorno, sempre più cittadini delle città e dei villaggi della regione muoiono a causa degli attacchi delle forze militari israeliane o delle incursioni delle milizie sioniste che vivono negli insediamenti israeliani nelle aree occupate.

Come risultato delle misure disumane del governo israeliano per tagliare fuori gli abitanti di Gaza da cibo, acqua, gas ed elettricità, due terzi dei 2,2 milioni deli abitanti di Gaza sono a rischio di carestia, e la mancanza di elettricità e gas ha colpito anche gli ospedali. Nella Striscia di Gaza si sta verificando una grave catastrofe umanitaria, la cui responsabilità diretta e primaria è a carico del governo israeliano dell’apartheid e dei suoi sostenitori, in particolare dell’imperialismo statunitense, britannico ed europeo.

Il Presidente, il Ministro degli Esteri, diversi membri del Congresso, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, così come il Ministro degli Esteri britannico, hanno visitato Israele, e pur essendo pienamente consapevoli della difficile situazione di Gaza a causa delle azioni disumane del governo israeliano, hanno espresso il loro pieno sostegno alla pratica criminale dello stato razzista di Israele nella sanguinosa repressione del popolo palestinese. Il primo ministro fascista israeliano, Netanyahu, con il sostegno delle potenze egemoniche che va avanti da almeno mezzo secolo, ha annunciato unilateralmente venerdì 13 ottobre, nonostante le obiezioni delle Nazioni Unite e dell’opinione pubblica internazionale, che tutti i residenti della metà settentrionale della Striscia di Gaza, dove si trova Gaza City, devono andarsene entro 24 ore e trasferirsi nel sud della Striscia di Gaza. Sembra che Israele non solo stia cercando di aumentare la pressione sulla popolazione di Gaza, ma stia anche cercando di spingere le sue truppe nel nord della Striscia di Gaza e a Gaza City, minacciando di bombardare i palestinesi e di sfollarli in questo movimento da nord a sud, e occupando completamente l’area, “ripulendo” e di fatto sterminando la popolazione palestinese. Tutto questo mentre evacuare e spostare le persone nella terra più densamente popolata del mondo e sotto assedio è estremamente difficile, se non impossibile. Secondo i rapporti, un certo numero di palestinesi è stato ucsiso durante gli spostamenti.

Le Nazioni Unite hanno dichiarato che l’evacuazione di massa della Striscia di Gaza e di Gaza City è “impossibile” senza enormi conseguenze umanitarie. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha anche affermato che il trasferimento di feriti e di altri cittadini palestinesi, come donne incinte o donne che hanno partorito di recente, costerebbe loro la salute e persino la vita e sarebbe un chiaro crimine contro questi cittadini.

Il Partito Tudeh dell’Iran condanna fermamente le politiche criminali dello Stato di Israele nell’uccisione di civili, in particolare donne e bambini, compresi il personale delle Nazioni Unite e i giornalisti, così come i costanti bombardamenti delle aree residenziali di Gaza, la distruzione di case, ospedali e infrastrutture urbane e il taglio dell’acqua, dell’elettricità e del carburante di Gaza, che è una grave violazione del diritto internazionale.

Il Partito Tudeh dell’Iran continua la sua politica di solidarietà di principio e di lunga data con il popolo palestinese e le sue forze politiche progressiste, esprime ancora una volta profonda preoccupazione per l’escalation dell’attuale conflitto. Questi conflitti sono essenzialmente il risultato di decenni di occupazione illegale dei territori palestinesi e di dominazione coloniale israeliana della regione e di una flagrante violazione dei diritti più fondamentali del popolo palestinese.

Nei giorni scorsi, il ministro degli Esteri iraniano si è recato in alcuni paesi della regione e ha discusso della catastrofica situazione a Gaza con autorità di Arabia Saudita, Iraq, Libano, Siria e Qatar. Ha anche affermato che se Israele passa a una completa occupazione militare di Gaza, la Repubblica islamica dell’Iran non può rimanere in silenzio. Data l’ostilità reciproca del governo israeliano e della Repubblica islamica dell’Iran negli ultimi decenni, che ha incluso minacce reciproche, omicidi e sabotaggi, considerando le politiche razziste e belligeranti dello Stato di Israele da un lato, e le politiche avventurose della Repubblica islamica dell’Iran nella regione dall’altro, e visti gli sforzi quotidiani delle potenze imperialiste e dei loro portavoce mediatici per affermare il coinvolgimento dell’Iran nella guerra in corso, e allo stesso tempo, il dispiegamento di aiuti militari, navi da guerra e aerei da combattimento nella regione, qualsiasi intervento diretto da parte della Repubblica islamica dell’Iran non solo metterebbe il Medio Oriente in una posizione molto pericolosa, ma potrebbe anche trascinare l’Iran in una guerra in cui ancora una volta i lavoratori iraniani saranno vittime delle avventure della Repubblica islamica e dei guerrafondai del mondo. Il partito Tudeh dell’Iran è molto preoccupato per la diffusione delle fiamme della guerra nella regione e per i pericoli che ne derivano per gli interessi nazionali dell’Iran. La fiamma della guerra si sta diffondendo contro i popoli della regione, in particolare il popolo palestinese, i partiti e le forze progressiste, e serve gli interessi e gli obiettivi dei circoli reazionari e belligeranti della regione, come il governo israeliano razzista e di destra estrema e l’imperialismo globale, in particolare l’imperialismo statunitense.

In questi tempi critici, è imperativo che le forze pacifiche e progressiste del mondo, e in particolare i comunisti, sottolineando i trattati internazionali sulla Palestina e chiedendone l’attuazione, comprese le risoluzioni delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza sulla fine dell’occupazione dei territori palestinesi e una soluzione giusta, globale e duratura della questione palestinese e la creazione di uno Stato palestinese indipendente accanto a Israele, adempiendo responsabilmente al loro dovere umano per la pace, la giustizia e la solidarietà internazionale nei territori palestinesi. Le Nazioni Unite e le sue strutture esecutive hanno la responsabilità di attuare le risoluzioni e i memorandum d’intesa, comprese le risoluzioni 181 e 242. Dopo 75 anni dalla creazione dello Stato di Israele nei Territori Palestinesi, a causa dell’influenza extragiudiziale delle potenze imperialiste e del loro incrollabile sostegno allo Stato di apartheid di Israele, la creazione di uno Stato di Palestina indipendente non è ancora stata raggiunta. E’ essenziale che le Nazioni Unite agiscano con decisione e adottino misure per promuovere la pace in Medio Oriente e nel mondo.

I Partiti Comunisti e Operai e le altre forze progressiste del mondo, di concerto con il popolo palestinese e le sue forze popolari e progressiste, sostengono la creazione di uno Stato indipendente di Palestina in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite, entro i confini precedenti al 4 giugno 1967, con capitale Gerusalemme Est, nonché l’attuazione del paragrafo 11 della risoluzione 194 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sul diritto dei rifugiati di tornare alle loro terre e alle loro case. Il partito Tudeh dell’Iran vuole la fine dell’occupazione israeliana nei territori palestinesi, la creazione di uno Stato palestinese indipendente e l’attuazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite su questo tema senza eccezioni!